giovedì 26 giugno 2008

la grande frontiera


"the searchers" è il titolo originale di sentieri selvaggi, un film di john ford. 
"i cercatori". Uno zio e un nipote che cercano una ragazza, la figlia del fratello, rapita dagli indiani da bambina. 15 anni di ricerca, non uno. un viaggio iniziatico e metaforico degno forse solo di "cuore di tenebra" il romanzo di conrad (non a caso usato da coppola come traccia per apocalypse, now) in cui john wayne costruisce una delle figure tragiche più indimenticabili del cinema. un eroe "moderno", pieno di dubbi, meschinità, che non sa più se cerca una giovane bianca prigioniera degli indiani per liberarla o per dare uno scopo alla propria, di vita. 
il finale (l'immagine che vedete nel titolo di questo blog) è struggente. la ragazza ritorna a casa, ma lui si arresta alla porta. non può. non può più. non è un uomo "normale" la diversità lo ha consumato. cambiato definitivamente. rimane solo mentre la porta si chiude. 
Ford racconta che in quella scena tutta la troupe piangeva guardando "the duke", (il soprannome che ford dava a john wayne) allontanarsi nella polvere sollevata dal vento. 
Ecco perchè questo blog si chiama the searchers. 
perchè non sappiamo mai quello che stiamo cercando. Perchè cercare ci cambia senza accorgercene. Perchè desideriamo cose e quando arrivano scopriamo che non le vogliamo più, che siamo altri ed altro ci interessa. Perchè una porta chiusa con dietro persone care a volte è il modo in cui si deve  imparare a vivere. 
Ultimo, ma non ultimo, perchè John Ford era un rude e romantico irlandese e John Wayne, un raffinato attore americano con la migliore collezione di pittura moderna che Hollywood avesse mai visto. 
the searchers è considerato uno dei migliori film mai girati nella storia del cinema. 
e se lo guardate capirete perchè.
 

Nessun commento: