domenica 14 settembre 2008

l'albero a cui tendevi



la rete è piena di cosiddetti poeti. 
purtroppo.
si leggono cose drammaticamente retoriche, pesanti, banali, presuntuose, boriose e senza senso.
tutti pensano che poesia significhi essere più o meno oscuri, sofferti e misteriosamente rivolti verso alcune profondità del proprio essere.
(Cosa peraltro vera, ma non nel senso banale che tutti credono di conoscere.)
aggiungiamo che per fare poesia si crede basti carta e penna.
il disastro è completo.
Faccio quindi mia la frase di un poeta vero
"la poesia non è dire cose semplici con parole complicate. Ma cose complicate con parole semplici". 
speriamo che qualcuno accolga l'invito e ci risparmi cose tipo 
"vestita di vetro/attendo la carne dei tuoi occhi".

Ecco sandro penna invece (nella foto)


"la semplice poesia forse discende
distratta come cala un viaggiatore
entro l'arida folla di un convoglio
la mano sulla spalla di un ragazzo."
 
e non c'è altro da dire.


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