domenica 25 aprile 2010

un eroe piccolo borghese



Le frasi di Berlusconi su lo sceneggiato "la piovra" e su Saviano, devono indignare ma non dovrebbero sorprendere. E non per i soliti motivi  e cioè il cinismo del premier, il suo opportunismo ecc.
Io credo che la sua convinzione sia non solo sincera, ma abbia una precisa radice nella storia politica del nostro paese.
Berlusconi è uno strano miscuglio di modernità e arcaismo, in un certo senso è il tratto di congiunzione tra l'italia degli anni 80, di cui fu un furbo profittatore, ma non un ideologo e l'ipocrisia piccolo borghese che dagli anni '20 (forse anche da prima)  ha sempre trovato in Italia degni interpreti.
Quando Visconti presentò nel 1943 il suo film "Ossessione", una torbida vicenda di amanti e assassini, rimase storica la frase di Vittorio Mussolini "questa non è l'Italia". Passando da li arriviamo al giovane Andreotti che criticava il neorealismo, perchè sosteneva l'italia dovesse lavare i panni sporchi in famiglia.
E vi risparmio le recensioni di "Accattone" e "Mamma Roma" di Pasolini, sempre violentemente in quel solco.
Il troncare e sopire di manzoniana memoria, sono da sempre nel DNA dell'ipocrita borghesia italiana (o aspirante tale), che si droga di nascosto, scopa di nascosto, evade le tasse di nascosto, governa di nascosto.
Berlusconi, che ha 74 anni e si forma da giovanotto nella milano dei cumenda e delle commedie in bianco e nero, con le donnine amanti mantenute nei begli appartamenti del centro e i pranzi domenicali con la famiglia (dopo la messa, naturalmente), trova "naturale" considerare sconveniente che all'estero si traduca un libro che "parla male dell'Italia".
Vivendo di rappresentazione, difficilmente può "capire" che una rappresentazione del reale è la migliore forma di dignità di un paese. Preferisce nascondere alle altre nazioni  i nostri malesseri, come le famiglie per bene che chiudono in lontani manicomi i figli un pò strani (nel '600 andavano preti).
Quello che si può esibire si esibisce, quello che è sconveniente si tace. E' una classica logica da provincia profonda che Berlusconi applica al sistema paese. E si duole con sincerità che le persone non capiscano di cosa sta parlando. Noi italiani dovremmo concordare che certe cose è meglio non farle sapere e risolverle da soli, continuando a sorridere al mondo (come insegnano Parmalat  e Cirio del resto).
Se questa logica vi suona familiare c'è un motivo.
Perchè è appunto la logica mafiosa.
Nel Padrino, in una celebre scena, Johnny (James Caan) giovane rampollo dei Corleone e futuro boss  designato, durante una riunione di affari  di Don Vito Corleone, suo padre, con un altra "famiglia" di NY dissente da lui davanti agli ospiti.
Alla fine dell'incontro Don Vito/Marlon Brando lo rimprovera 2 volte. La prima perchè parla quando non è interrogato e manca di rispetto al padre, che in quel momento è Boss e unico deputato a condurre la riunione. La seconda quando gli dice "mai fare capire a chi ti sta davanti le tue intenzioni."
Omertà, segretezza, ipocrisia, piaggeria. Le eterne virtù italiane.









2 commenti:

Olly ha detto...

bell'articolo, come del resto anche gli altri!!
...son capitata per caso sul blog tramite l'articolo sugli After ed Edda e mi sto facendo un giretto fra i vari articoli, complimenti!

the searchers ha detto...

grazie olly!
sei molto gentile, cercherò di restare all'altezza dei tuoi complimenti.
the searcher