domenica 4 marzo 2012

la politica è una cosa semplice






Parafrasando nel titolo  ( me ne rendo conto adesso..) il nuovo disco di Tiziano Ferro; 
cosa ci sta insegnando il governo monti, oltre alle molte cose che tutti ci spiegano compitamente?
anche che governare è una cosa semplice. 
Significa avere una visione dell’organizzazione del paese, costruirla tecnicamente con ministri preparati, portarla in aula, e farla votare.
Dopodiché diventa legge e si applica nella nazione. 
Semplice no?
Certo non così semplice, Monti riesce a costruire una azione di governo lineare sulla base della paradossale situazione che si è creata in italia. 
Pur tuttavia sta riabilitando (rehab...) il paese alla democrazia compiuta.
Sta anche dimostrando che governare una questione di ritmi e di voglia di lavorare. 
Ministri che tutti i giorni vanno al ministero provano ad inventarsi leggi per superare blocchi sociali, economici ed emotivi nel paese. 
Consigli dei ministri che lavorano a pieno regime, leggi che vengono elaborate con un ruolino di marcia da consiglio da amministrazione. 
Monti e il vero Berlusconi.... è quello che si pensava portasse Berlusconi nell’azione di governo; i ritmi dell'azienda moderna, che non significa  assenza di democrazia, ma meccanismi di confronto e superamento rodati, efficaci e applicabili.
Monti sa re-insegnando a questo paese che governare  è possibile. 
Non solo, anche che governare può essere una cosa veloce. 
Il lascito è un idea di politica che può tornare a piacere al paese. Un po' meno pindarica delle visioni kennediano/Obamiane, un po' più alta delle paralisi reciproche della prima e seconda repubblica.
Una politica pragmatica ma con un idea di paese, laica ma con una sua moralità, asciutta e aziendale. 
In azienda le persone non si rispettano per amore... si rispettano grazie ad un codice, violato il quale ci sono procedure di soluzione e di espulsione funzionali e sostanzialmente legittimate da tutti.
Monti lo sta applicando con una certa durezza, dissimulata di attenzione. 
E’ un approccio finalmente privo di sensi di colpa cattocomunisti, l’azione di governo come sintesi di un “idea” politica e non di una “morale” politica.
Potrà sembrare un pò asettico, poco emozionante, ma dopo anni di simboli e bandiere al vento, un pò di sana “adminstration publique” alla francese non può che farci bene. 
Un ultimo lascito definitivo di questo passaggio;
la classe politica attuale, “après montì” è totalmente e irreversibilmente superata. 
Tutta e in blocco. 
Ed anche questo non per ragioni morali ma di best practice
Ci sono dei metodi di governance (oh oh!) efficaci, dimostrati da Monti a mò di teorema algebrico, che possono essere integrati ad una visione politica post-moderna e 
post-ideologica  solo da leader di nuova generazione.
Questo nuovo tool non può essere maneggiato da persone come Bersani, La russa, Casini (e forse anche Alfano nonostante la giovane età) perchè semplicemente non appartiene al loro DNA. 
Fare politica senza credere in dio (in nessun dio) dopo Monti è possibile. 
La politica per il 2013 deve prepararsi a schierare una  classe dirigente nuova e conscia di questo cambiamento, altrimenti le reazioni dell’elettorato saranno devastanti. 



the searcher

la foto è un giovane Monti. e la trovate QUI 

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